Da Pisa all’America nel battito di una farfalla
L’Italia ha fatto il suo ingresso online il 30 aprile 1986, grazie a un team di ricercatori di Pisa impegnati in un progetto del CNR, il Centro Nazionale di Ricerca di calcolo elettronico. Se all’epoca avessimo saputo quanto Internet avrebbe rivoluzionato le nostre vite, forse la notizia avrebbe fatto scalpore come la prima immagine di un buco nero… ma in verità non se ne accorse quasi nessuno. Quel giorno l’Università di Pisa si mise in contatto con la stazione satellitare di Roaring Creek, in Pennsylvania, grazie al “Butterfly Gateway”, un computer con il nome di una farfalla ma grande come un armadio. Il nostro Paese è stato il quarto in Europa ad accedere alla rete.
Dalle università al “www”, Internet diventa sempre più accessibile
Subito dopo l’Università di Pisa, due connessioni furono stabilite anche con il Politecnico di Torino e con l’Università di Genova. La rete si preparava a uscire dalle mura accademiche. Nel 1991, infatti, è nato il World Wide Web (“www”), il servizio che ha resto internet accessibile anche agli utenti comuni.
A settembre del 1992 veniva inaugurato crs4.it, il primo sito web italiano accessibile da browser, creato dal Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi superiori della Sardegna. E nel 1994, ancora in Sardegna, nasceva il primo quotidiano online d’Italia: L’Unione Sarda.
Dalle e-mail ai motori di ricerca, il web entra nelle case degli italiani
Nel 1995 un ricercatore italiano, Luca Manunza, sviluppava uno dei primi sistemi di webmail al mondo. Nel 1996 i computer connessi nei cinque continenti erano passati da 10 mila a 10 milioni e il termine “Internet” era già entrato a far parte di tutti i principali dizionari di lingua italiana.
Quell’anno nasceva anche Arianna, il primo motore di ricerca online del nostro Paese. Nelle case delle famiglie italiane facevano capolino i primi modem analogici collegati alle linee telefoniche: questi sistemi non permettevano di collegarsi online per più di qualche ora, se non a costo di far arrabbiare i genitori per le tariffe salate e il telefono sempre occupato.
Dai siti di news, ai blog, ai social: il boom del web 2.0
I primi anni 2000 hanno portato innovazioni come la diffusione della fibra ottica e delle reti Wi-Fi. Intanto le persone hanno iniziato a interagire in un’ottica sempre più partecipativa: è l’inizio del cosiddetto Web 2.0. Un esempio di questa trasformazione è stata Wikipedia, l’enciclopedia libera lanciata in italiano l’11 maggio 2001.
Poi sono arrivati gli anni dei blog, pagine web dove gli autori – specialmente gli amanti della scrittura – condividevano le loro esperienze dando vita a conversazioni continue con gli altri visitatori.
Nel 2008 si è diffuso Facebook, che rispetto ai blog garantiva una maggiore facilità di utilizzo, e più connessione con familiari, amici e conoscenti.
Dagli smartphone all’Internet delle Cose: la rete che ci circonda
Nell’ultimo decennio la più grande trasformazione di Internet è stata la possibilità di navigare da mobile ovunque ci troviamo. La rete fa parte delle nostre vite. La usiamo per informarci, parlare con gli amici, ascoltare musica, guardare film, richiedere assistenza a un’azienda e molto altro ancora.
Sempre più spesso in casa, in macchina o anche al polso abbiamo dei dispositivi connessi intelligenti che ci aiutano a tenere sotto controllo ciò che ci interessa.
È iniziato tutto dal battito d’ali di una farfalla, che nel giro di 33 anni ha innescato un’enorme rivoluzione: oggi ben pochi di noi potrebbero fare a meno della rete.